Congresso degli apicoltori italiani a Sorrento
Moria delle api: pesticidi «essudati»
Nuove osservazioni sul ruolo dei neocotinoidi nella riduzione del numero di questi insetti
Bastano due minuti: un'ape beve le gocce d’acqua essudate da piante di mais trattate con i nuovi potenti insetticidi neonicotinoidi, e nel giro di soli due minuti cade a terra morta. Queste le ultime scoperte degli scienziati sul rapporto tra pesticidi utilizzati in agricoltura e la crescente moria delle api che ha colpito il nostro Paese: un risultato che apre interrogativi sui possibili effetti di questi veleni sull’uomo. Sarà uno dei temi del Congresso n.25 dell’Apicoltura professionale, gli «Stati Generali» dell’apicoltura, a Sorrento (Napoli), dal 21 al 26 gennaio 2009.
LA «GUTTAZIONE» - Se fino ad ora gli scienziati si erano limitati a constatare gli effetti micidiali sulle api della dispersione dei neonicotinoidi (sostanze utilizzate nella concia dei semi) all’atto della semina del mais, e del loro inquinamento di nettare e polline a causa della loro azione sistemica, adesso si aprono scenari ancora più allarmanti: fra le fonti di raccolto d’acqua preferite dalle api ci sono le gocce che trovano sulle piante, come la rugiada e le gutte, ovvero le essudazioni delle foglie. Proprio queste risulterebbero estremamente contaminate e velenose: il professor Vincenzo Girolami dell’Università di Padova, afferma che «le guttazioni (gocce di acqua che tutte le giovani piante di mais producono in abbondanza sulla punta delle foglie) di piante ottenute da semi di mais conciati, se vengono bevute dalle api le uccidono entro 2-10 minuti ed entro 20-40 minuti se solo vengono assaggiate per un attimo estraendo la ligula (la lingua a proboscide delle api)». Gocce di acqua che oltre alle api, anche altri insetti utili possono tranquillamente raccogliere. Il professor Andrea Tapparo, del Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università di Padova, ha analizzato le gocce di acqua prodotte dalle piantine di mais con la guttazione, rinvenendo la presenza di neonicotinoidi in ragione di una decina di milligrammi per litro: la misura è espressa in milligrammi/litro ovvero ppm-parti per milione - quando è notorio che la dose letale per l’ape si misura in poche, infinitesimali, ppb - parti per bilione.
IL CONGRESSO - «Questa scoperta - sostiene Francesco Panella, presidente degli Apicoltori italiani - è l’ennesima dimostrazione della superficialità con cui sono state concesse le autorizzazioni d’uso di queste molecole a effetto neurologico sistemico, che trasformano le piante tal quali in insetticidi perenni». «Il problema non si risolve con la modifica delle seminatrici e neppure con il miglioramento delle tecniche di concia (migliorando ad esempio l’adesività dei concianti al seme), perché la guttazione sulle piante conciate e su quelle che vengono coltivate in loro successione mette comunque a disposizione dell’ape “gocce di linfa” avvelenata da ingenti quantitativi di principio attivo». Proprio l’emergenza che attanaglia gli allevamenti apistici italiani sarà al centro del Congresso n. 25 dell’Apicoltura Professionale Italiana. Le cinque giornate dell’evento - promosso da Unaapi-Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani, Aapi-Associazione Apicoltori Professionisti Italiani, Apas-Apicoltori Campani Associati, con il patrocinio della Regione Campania - saranno l’occasione importante di discussione e dibattito per affrontare le tematiche più “calde” che ruotano intorno al rapporto vitale che unisce le api alla salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo e delle produzioni agricole del nostro Paese, che proprio i pesticidi killer, usati abbondantemente e indistintamente nelle campagne italiane e non solo, rischiano di compromettere definitivamente.
non mi e' chiara una cosa: il problema api e' globale, non solo italiano, o sbaglio ?
Giustissimo comunque sottolinearlo, e forse una ragione in piu' per essere favorevoli alle piante geneticamente migliorate (almeno credo).
Scritto da: marco(a) | 01/21/2009 a 02:01 p.
posso commentare con una cosa che non significa niente con questo post? (che per altro è interessantissimo)
CIAO ILARIAAAAAAAAAAAAAA !!!!
come stai? come va? quanto tempo !!!! :D
Scritto da: accgian | 01/21/2009 a 02:15 p.
Per quanto ne so io, credo di poter confermare che il problema delle api non è solo italiano. Posso invece dirti con certezza che la questione riportata in questo articolo non è altro che la punta di un iceberg. In realtà, l'uso indiscriminato di tante sostanze e una serie di azioni compiute senza che siano precedute da un'attenta riflessione comportano continuamente un grave rischio per molte specie. Se una specie è a rischio di estinzione il problema non riguarda solo la specie stessa ma anche tutte quelle che sono legate ad essa; e, non ultimo, riguarda anche l'uomo, che molto spesso (troppo) pensa, sbagliando, che le questioni ambientali non abbiano conseguenze su di esso.
Per quanto riguarda gli OGM, più vado avanti e più mi rendo conto che è davvero molto difficile farsi un'opinione chiara e "di parte" (o pro o contro) in merito alla questione. E' anche vero che in Italia il problema "non si pone", visto che la loro coltivazione è vietata... Il problema sta nel cercare di capire i loro effetti a lungo termine, e non sempre è una cosa facile. Comunque, se ti interessa l'argomento ti consiglio un libro che mi è stato indicato da un mio professore: "Organismi geneticamente modificati. Storia di un dibattito truccato".
Scritto da: ilaria | 01/22/2009 a 04:14 p.
Ciao Gian!
Tutto ok, anche se sono un po' presa e mi sa che mi attende un mese di fuoco... Quando ci penso non ci credo ancora, ma se tutto va secondo i miei programmi sarà l'ultima sessione invernale d'esami della mia vita...
Voi tutto bene?
Scritto da: ilaria | 01/22/2009 a 04:17 p.